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Il processo partecipativo si conclude e rilascia due esempi concreti di governance collaborativa sul territorio transfrontaliero February 2021

Con la rimodulazione del progetto Harmony, resasi necessaria a causa dell’emergenza sanitaria causata dal Covid 19, il processo partecipativo per la definizione delle common policy sulle aree tematiche focalizzate dal Progetto (integrità dei fondali e specie non indigene) ha ripreso il suo percorso sviluppandosi non più attraverso gli eventi in presenza come quelli realizzati nella prima fase ma attraverso incontri partecipativi on line e attività di co-design a distanza.

Gli stakeholder interni ed esterni del progetto Harmony sono stati attivamente coinvolti in un ciclo di eventi online organizzati nei mesi di ottobre, novembre e dicembre 2020. Nel dettaglio sono state realizzate le seguenti iniziative:

  • n. 1 Forum Intersettoriale
  • n. 1 Focus Online
  • n. 3 Laboratori di Co-design
  • n.1 Evento di co-design finale

Il format degli eventi online ha previsto uno spazio di discussione interattivo che si è sviluppato su una piattaforma web fra quelle liberamente accessibili dagli utenti accogliendo, rispetto ai temi oggetto di discussione, sia interventi programmati dallo staff organizzativo sia contributi liberi da parte dei partecipanti.

Gli spazi di confronto sono stati arricchiti e moltiplicati grazie a un’attività di supporto operativo su uno spazio in cloud. In questo modo, i partecipanti hanno potuto contribuire attivamente al processo di co-design e redazione dei documenti condivisi (gli output di processo) sui temi focalizzati e proposti da Harmony.

Gli eventi online hanno previsto il coinvolgimento diretto di circa 50 soggetti in rappresentanza di organizzazioni pubbliche e private, appartenenti a diversi settori e aree di attività, ma con un comune interesse a perseguire gli obiettivi di monitoraggio e sorveglianza della presenza delle NIS e di protezione dello stato dei fondali marini del Mediterraneo.

A supporto delle attività online è stata dispiegata una opportuna azione di informazione e comunicazione di tipo multi- livello, utilizzando sia gli strumenti di direct mailing e phone calling per la fase di informazione e di engagement, sia i canali social ed il sito web per l’attività di disseminazione e post-informazione.

Il percorso ha coinvolto diverse tipologie di stakeholder, oltre ai partner del progetto Harmony. A partire dai record contenuti nella mappa degli stakeholders - e fatta salva l’informazione e la comunicazione su obiettivi e contenuti del percorso stesso a tutti i soggetti mappati - sono state identificate alcune tipologie di attori particolarmente rilevanti ai fini della strutturazione di un’ampia rete di collaborazione istituzionale e per favorire il processo di armonizzazione delle policy.

Oltre alla partnership italo-maltese, gli incontri hanno visto pertanto la partecipazione molto attiva degli organismi gestori di Aree Marine Protette e della Rete Natura 2000. Tali soggetti hanno avuto un ruolo cruciale nel promuovere il percorso di Harmony presso attori della filiera della Blue Economy (aziende locali specializzate nella gestione di Diving e lidi, cooperative di pescatori, etc). A questi si sono aggiunti rappresentanti della Guardia Costiera/Capitanerie di Porto.

Altrettanto presente e qualificante è stata la partecipazione dell’Assessorato Regionale Territorio e Ambiente, la cui presenza ha contribuito al raggiungimento di un output di processo concreto e tangibile, ovvero la progettazione di azioni condivise da proporre nell’ambito della elaborazione del Priority Action Framework per la Rete 2000 della Regione Sicilia (PAF). In particolare sono state elaborate proposte di azioni prioritarie rispetto ai seguenti temi: formalizzazione delle reti, definizione di modelli e protocolli formativi; aggiornamento monitoraggi.

Come accade spesso nella dinamica dei processi decisionali partecipati, questo si è rivelato un “risultato inatteso” rispetto a quanto ci si aspettava dal Progetto Harmony, in quanto l’elaborazione congiunta delle azioni per il PAF non rappresenta solo il prodotto di una mera sperimentazione metodologica ma un output decisionale che incide concretamente nei processi di programmazione operativa delle politiche di tutela della biodiversità a livello locale.

Il processo di elaborazione condivisa delle azioni per il PAF, inoltre, si è rivelato come strumento attivatore del processo di elaborazione condivisa di uno schema di Memorandum of Understanding per la promozione di un network finalizzato all’armonizzazione degli strumenti di policy per la tutela della biodiversità a livello transfrontaliero.

Lo schema di MoU costituisce il principale risultato atteso che il Progetto Harmony aveva individuato per la fase conclusiva del Progetto: lo schema di MoU, infatti, da un lato costituisce un potenziale strumento di capitalizzazione dei risultati prodotti da Harmony (conoscenze e tecnologie per migliorare le politiche di tutela della biodiversità marina, con particolare riferimento alla implementazione di un sistema coordinato di Early Warning and Rapid Response per il controllo delle specie indigene e lo stato dei fondali ); dall’altro rappresenta una importante conferma del fatto che i processi partecipativi, come metodo di formazione delle decisioni, possono garantire un elevato valore aggiunto nella generazione di politiche condivise e sistemi di collaborative governance. Ciò si deve al fatto che le pratiche partecipative - nel produrre l’intensificazione degli scambi operativi e il confronto sulle visioni, possono contribuire ad aumentare il grado di conoscenza reciproca tra gli attori, facilitare l’elaborazione di potenziali situazioni di conflitto o sovrapposizione e innalzare in tal modo il livello di fiducia nel funzionamento del sistema di governance nel suo complesso

L’esito del percorso realizzato, pertanto, suggerisce un’applicazione più sistematica e diffusa di tale metodologia anche oltre la conclusione del progetto Harmony, sia nei processi di armonizzazione di policy, tecnologie e processi operativi, sia nella costruzione di piattaforme collaborative a supporto della governance.

A cura di:
Fabrizio Alaimo – ISPRA
Maurizio Giambalvo - NEXT Nuove Energie x il Territorio